Barbara, una mamma come noi apre il suo cuore e si racconta… / Barbara a mother as we open our hearts and tells
Buongiorno cari lettori, che avete fatto di bello nel primo week-end di maggio? Per me questo è un mese importantissimo perché il 20 maggio è nata la mia bimba! Già, Ginevra compie 3 anni, come
Buongiorno cari lettori, che avete fatto di bello nel primo week-end di maggio? Per me questo è un mese importantissimo perché il 20 maggio è nata la mia bimba! Già, Ginevra compie 3 anni, come passa in fretta il tempo, no? Oggi però non vi parlerò di noi, ma vi lascio un’ intervista che ho raccolto. Ho intervistato una mamma, una mamma e una ragazza come tutte noi. Il suo nome è Barbara e ha 2 bellissimi bambini, Azzurra di 3 e Tommaso di 1 anno. Non ha avuto una vita facile e prima di avere i suoi bambini è stata messa molto alla prova. Non è una storia per i deboli di cuore, ma sono convinta che potrebbe aiutare tantissime donne che come lei hanno vissuto lo stesso identico lutto …
Ciao Barbara, da dove vuoi iniziare?
Ciao Nicole, inizio a raccontarti che sto insieme a Riccardo dal 2003 e che nel 2006, il giorno di S.Valentino mi ha chiesto di essere sua moglie e così nel 2007 ci siamo sposati …
Una coppia giovane e innamorata che corona il suo sogno d’amore.
Esattamente! Non abbiamo cercato subito di avere un bimbo perché volevamo prima conoscerci meglio, divertirci e viaggiare ancora un po’ solo come coppia, ma abbiamo comprato un cane, Rey.
Fino a quando poi…
Nel 2009 pensiamo di avere un bimbo ed è stato incredibile perché sono rimasta incinta a giugno, due mesi dopo che ne avevamo parlato … Eravamo alle stelle! La gravidanza procedeva bene e arrivato agosto siamo andati in ferie sereni. Poi a settembre ho fatto la visita dei tre mesi e il ginecologo di allora riscontra un ematoma sulla mia placenta.
Di cosa si trattava esattamente?
Esattamente si chiamava ematoma sottocoriale ed era un vero e proprio ematoma della placenta, ma che nella maggior dei casi viene riassorbito. All’epoca il mio ginecologo mi disse di stare serena e che non era nulla di grave.
A cosa poteva portare l’ematoma?
Forse l’ematoma c’era perché la placenta non si era attaccata bene e quindi poteva portare ad un distaccamento. Ma ripeto, il ginecologo mi disse di stare serena e io tornai a casa tranquilla da quella visita.
Cosa è accaduto in seguito ?
Soffrivo di continue contrazioni, avevo sempre la pancia dura e mi davano molto fastidio. Ero triste perché comunque non mi sentivo bene. Finché non ho avuto una piccola perdita di sangue e sono stata ricoverata.
E ti hanno messa a riposo.
Assoluto. Ero entrata al quarto mese e da lì sono sempre stata a letto … Nel frattempo ho cambiato ginecologo,ma le contrazioni sono continuate, finché alla ventiduesima settimana una notte,mentre ero a letto, sento una perdita importante d’acqua … Corriamo in ospedale e la diagnosi fu quella meno sperata: rottura franca bassa della placenta.
Che cosa significa ?
Significa che avevo rotto le acque nella parte più bassa della placenta, perché la placenta si può rompere sopra o da una parte, ma se si rompe nella parte bassa vuol dire che il liquido amniotico esce con molta più facilità.
E lì ti ricoverano un’altra volta.
Esattamente, mi mettono sotto antibiotici per bloccare le contrazioni; alla ventitreesima settimana mi spostano dall’ ospedale di Thiene a quello di Padova, perché solo lì avevano i mezzi necessari per salvare un bimbo che nasce prematuro.
E cosa avviene successivamente?
In quei giorni sono stata aiutata molto a livello psicologico: il bimbo, se fosse sopravvissuto dopo essere stato dentro la placenta così tanto senza liquido amniotico, quasi sicuramente non sarebbe stato sano al 100% e quindi da lì ho iniziato un percorso … Ero nel reparto di ostetricia e anche se in camera da sola, vedevo continuamente mamme entrare e che partorivano, in giro per l’ospedale con i loro figli e poi andare a casa … ed io , cosa ci sarebbe accaduto ? Vi lascio immaginare lo stato d’animo …
Vuoi raccontarcelo ?
Certo… il bambino è nato il 2 gennaio 2010, ero al sesto mese, me l’hanno portato via subito e non l’ho visto per due giorni. Io avevo perso molto sangue ed ero completamente disabilitata. Ma il bimbo era nato senza un polmone e il suo cranio non era totalmente sviluppato. Il 4 gennaio mi chiamano e mi dicono che il piccolo sta peggiorando e se volevo vederlo. Non sono nemmeno riuscita ad arrivare in rianimazione in tempo … me l’hanno portato fuori ed era già senza vita.
(Barbara scoppia a piangere e io con lei…). Respira e riprende il suo racconto …
Il mio bambino si chiamava Tommaso, era nato di 9 etti, ma il problema è stato che io avevo un’infezione che durante il parto cesario gli ho trasmesso e lui non ha avuto la forza di lottare per reagire.Ero distrutta, ma con la consapevolezza che il bimbo avrebbe avuto una vita molto complicata e difficile perché di fatto sarebbe stato un bimbo leso fisicamente e psicologicamente. Ovviamente in seguito uno psicologo mi ha seguita e aiutata. Solo che io fisicamente non stavo più bene e sentivo tanto male la pancia, un dolore incredibile.
Successivamente, dopo il parto ho avuto una seconda infezione e solo dopo molte visite, uno specialista ha capito che si trattava di un’ endometrite, un’infezione molto grave, che però sono riuscita a debellare dopo una cura antibiotica
Guarita fisicamente …
Già, non di certo psicologicamente … però grazie allo psicologo ho fatto un percorso personale che mi ha veramente sostenuta. Quell’estate ci siamo concessi un viaggio in America, abbiamo visto San .Francisco, Los Angeles, Il Grand Canyon , ne avevamo un gran bisogno entrambi …
E da qui sei ripartita a vivere?
Non è stato facile , ma la voglia di maternità era più forte di qualsiasi altra cosa, anche della morte… Nella primavera del 2011 sono rimasta incinta con la stessa facilità della prima volta. Questa è stata una gravidanza completamente diversa, cercavo per quanto possibile di essere serena e non pensare a nulla di negativo, non volevo trasmettere al bimbo brutti pensieri e infatti le cose sono andate benissimo, Azzurra è nata il 5 gennaio (un giorno dopo la morte del suo fratellino), è nata in 37 settimane con un parto cesario programmato ed è stata la luce della nostra vita.
Ma la luce non voleva rimanere troppo da sola.
Infatti ! Nel settembre del 2013 ero incinta nuovamente…. Inizialmente ero molto spaventata, non sapevo se avessi potuto avere altri figli dopo quello che avevo vissuto, ma il mio ginecologo e i dottori dell’ ospedale mi hanno tenuta sotto controllo dal primo giorno. Alla ventinovesima settimana ho avuto una perdita di sangue e quindi non ho più potuto muovermi dal letto.
E in seguito?
Poi è accaduto nuovamente quello che mai si augura debba accadere: alla trentatreesima settimana c’è stata un distaccamento della placenta e mi ha fatto fare un parto cesario d’urgenza, insomma grazie al dottore che ha preso la decisione di operarmi d’urgenza sono viva !
E il piccolo a quel punto come stava?
E’ nato il 10 aprile 2014, 2kg300gr, è stato un po’ in terapia, ma è andato tutto bene !
Io respiro un attimo mentre Barbara finisce il suo caffè e guarda Tommaso che è seduto nel suo passeggino e sorride bellissimo.
Quindi per concludere, tu non avevi problemi ad avere figli, ma cosa è accaduto la prima volta?
Nessuno mi ha mai dato una spiegazione: un dottore mi ha detto che quel “famoso” ematoma non era stata per forza la causa di quello che era accaduto mentre un altro mi ha detto esattamente il contrario. Credo che non lo saprò mai.
Rimango in silenzio a guardare Tommaso che continua a ridere.
Ci tengo a dire una cosa. Aggiunge Barbara: ho chiamato il mio secondo figlio maschio come il primo, anche se molti la trovano una cosa assai discutibile, perché ci sentivamo di farlo. Tra l’altro la data di nascita di Tommaso se letta al contrario riporta alla data di morte di suo fratello; quel 4 mi è sempre tornato come un numero fortunato.
Mentre finisce di raccontarmi penso che “gli altri” non dovrebbero nemmeno permettersi di fare pensieri o di dire la propria opinione di fronte ad una storia così … Barbara e Riccardo oggi hanno due figli bellissimi e una stella in cielo che li protegge ogni giorno e chissà, mi piace pensare che un giorno loro potranno riabbracciare quel bimbo …
Infine ci salutiamo, Barbara sta abbracciando il piccolo Tommaso, e mentre ci stiamo salutando mi dice: “C’è una persona che devo ringraziare, per essermi stato vicino, notte e giorno per avermi accudita sempre ed essere andato alla ricerca dei dottori migliori e di ogni cura possibile e che se oggi, noi siamo qui tutti è grazie a soprattutto a lui, devo ringraziare di cuore mio marito, che è una persona meravigliosa.
Ringrazio Barbara per il suo racconto e la sua forza incredibile !Buona giornata a voi …
Good morning dear readers, what did you do during this first weekend of May? The month of May is extremely important to me because my little girl was born on May 20th! That’s right, Ginevra is going to be 3 soon, time flies! But today I won’t talk about us, here is my last interview to a mom, a mom and a woman just like all of us. Her name is Barbara and she has two beautiful kids: Azzurra, 3 years old, and Tommaso, 1 year old. She had to go through a lot in her life and she had to face a lot of challenges. This is not going to be an easy story to tell, but I’m sure it will be helpful to all of the women out there who had experienced the same loss…
Hello Barbara, where would you like to start from?
Hi Nicole, I would like to start my story by telling you that I am in a relationship with Riccardo since 2003. On Valentine’s day of 2006 he asked me to be his wife and so we got married in 2007…
A couple of young people who are in love and decide to make their dream come true.
Exactly! We decided that we weren’t going to have a baby right away because we wanted to have some time to know each other better, travel and have fun together as a couple, but we did get a dog, Rey.
Until…
In year 2009 we started thinking about having a child and it was incredible because I got pregnant in June, only a couple of months after we started to try…we were unbelievably happy and excited! Pregnancy was going fine and in August we went on holiday…but then in September I went to the doctor for the usual check and he found a hematoma on my placenta.
What exactly is it?
It’s called subchorionic hematoma and it was an actual bruise on the placenta surface, but it normally fades on its own. At the time my gynecologist told me that it was nothing bad and there was nothing to worry about.
What could have been the consequences of the hematoma?
The hematoma could have been possibly due to the fact that the placenta wasn’t properly connected, so it might have caused its detachment. But, like I said, the doctor told me that it was fine, so I went home with no concerns.
What happened then?
I would constantly have contractions, my belly was always stiff and it was quite annoying. I was very upset because I wasn’t feeling good. That’s until I experienced some bleeding and I was taken to the hospital.
They told you to have some rest?
Absolutely. I was barely 4 months pregnant and from then I had to stay in bed until due date. In the meantime I changed doctor, but the contractions were still there. Then one night, when I was 22 weeks in, I felt a large amount of water…we immediately went to the hospital and the diagnosis was that my placenta had broken.
What does that mean?
It means that my water broke on the lower part of
my placenta. Placenta can break on top or on the side, but when it breaks on the lower part, water flows out much more easily.
So you had to go back to the hospital.
That’s right, they start putting me on antibiotics in order to stop contractions. When I was twenty three weeks pregnant they moved me from the hospital of Thiene to the hospital in Padua, as it was the only one properly equipped to save the life of a premature baby.
And what happened there?
During those days I had to be strongly supported and helped: the baby, in the case he had survived, wouldn’t have been 100% healthy, not after staying in the placenta with no amniotic fluid for so long. So that’s when I started a new path… I was in the maternity ward, even though I was in a room by myself, I was constantly surrounded by mothers, I would see them give birth, walk around the hospital with their newborns and then leave to go back home and enjoy their little ones…but what about me? What was in store for me and my baby? I’m sure you can imagine how upset I could have been…
Would you like to talk about it?
Sure… the baby was born on January 2, 2010…I was six months along. They took him away from me right away and I couldn’t see him for two days. I had a severe blood loss and I was totally debilitated. But the baby was born without one lung and his cranium wasn’t fully developed. On January 4th they called me saying that the baby’s conditions were getting worse and they asked me if I wanted to see him. I didn’t even make it to the emergency room in time to see him, when they brought him out he had already passed away.
– Barbara starts crying and so do I… She takes a deep breath and goes on with the story –
My baby’s name was Tommaso, he weighted 0,9 kilos, but the main issue was that I had an infection that was then transmitted to him during the C-section, and he just didn’t have the strength to fight the infection and react.
I was devastated, but I knew he would never have been able to conduct a normal life as he was a physically and psychologically damaged baby. Of course I needed some help to go through all this, and I was followed and supported by a psychologist. Also, besides the psychological pain I was dealing with, my tummy was hurting really bad as well.
Now what?
After giving birth I had another infection and only after many medical examinations, the doctor found out I had endometritis: a really bad infection that I was luckily able to fight with an antibiotic cure.
You were finally ok…
Yes, at least physically, not psychologically… but with the help of the psychologist who was taking care of me I conducted a personal path that really supported me. that summer we decided to go on vacation in the United States, we visited San Francisco, Los Angeles, the Grand Canyon…we both needed that…
That’s when your new life started?
It was never easy, but I wanted to be a mother more than anything else, that feeling was even stronger than death… in spring 2011 I got pregnant just as easily as the first time. This one was a completely different pregnancy, I tried my best to stay positive and never have negative thoughts: I didn’t want the baby to feel my negativity. And indeed everything went fine, Azzurra was born on January 5th (the day after her brother’s death), after 37 weeks of pregnancy with scheduled c-section, and she came into the world like the love of our lives.
But she didn’t want to stay by herself.
That’s right, in September 2013 I was pregnant again… at first I was really scared, I didn’t know if I could have other babies after all I had gone through, but the gynecologist and the doctors from the hospital kept an eye on me since the very beginning, throughout the whole pregnancy. When I was twenty nine weeks along I experienced a little bleeding, and after that I had to stay in bed for the rest of the time.
And then what happened?
Then, the one thing you would never want to happen occurred again…thirty three weeks along I had a placenta abruption and I had to undergo an emergency c-section! I am only alive thanks to the doctor who decided to give me an emergency surgical operation!
What happened to the baby?
The baby was born on April 10, 2014.
He’s been in therapy for some time, but now he’s fine and everything went ok!
I take a breath while Barbara finishes her coffee and looks over to Tommaso, who is sitting in his stroller by us, with a beautiful smile.
So, you didn’t have any type of problem for having a baby. What happened the first time?
I never really got an answer to that question: I was told by one doctor that the hematoma on my placenta wasn’t necessarily what caused the whole thing, while another doctor told me the exact opposite. I don’t think I will ever really know.
I am still looking at Tommaso, who sits there and keeps smiling.
I would like to clarify something: my second baby boy has the same name as my first one, I know a lot of people may find that debatable, but we just wanted to do so. And besides, Tommaso’s birth date, if read from bottom to top, is the date of his brother’s death; 4 has always been a lucky number for me.
While Barbara finishes her story, in my head I am thinking that nobody should even dare judging this decision or say something about it, in front of such an experience…
Today Barbara and Riccardo have two beautiful children and a bright star that looks over them from the sky and protects them every day…and maybe one day they will be able to see that baby again…
Before leaving Barbara hugs her little Tommaso, and then she says: “there’s one person I would really like to thank for always being there for me, for taking care of me every day, day and night, for having always looked for the best doctors and cures, and it’s only thanks to him if we are all here today. I want to thank my husband from the bottom of my heart, because he is truly an amazing person.”
Thank you Barbara for your story and your unbelievable strength!
Have a good day…