Ehy….cucù! Come state? Oggi è una giornata particolare per me. E’la festa del papà e mi vengono i brividi solo a pensare alla parola “papà”. La figura del padre è fondamentale per ogni persona, io ne ho avuto uno grandissimo e ne ho conosciuti tantissimi di meravigliosi. Ricordo con un sorriso,quando a 15 anni ho iniziato a fare la modella.  Sono cresciuta in una famiglia ultra borghese dove mio padre mi avrebbe voluta laureata e poi sposata con uno uomo  super  inquadrato. Io invece non riuscivo proprio ad immaginarmi sposata e tanto meno con uno inquadrato e così, per fare a modo mio, ho iniziato a lavorare prestissimo. Ho alcuni flash di quegli anni: io, con la valigia sempre pronta. Amavo quello che facevo. Si trattava di un lavoro dinamico che mio padre non ha mai accettato forse, nemmeno quando si è reso conto che era una cosa seria e che guadagnavo bene!  Nel mio cuore però avevo un’altra passione: amavo scrivere! Ricordo una nostra conversazione durante la quale lui mi disse: “Se nella vita vuoi scrivere, devi scrivere, te lo vedo fare da sempre, butti via il tuo  tempo in questo modo!”  Ma quando lavori nel mondo della moda sei sempre troppo di corsa e impegnata per capire che il tempo vola e mi sono ritrovata a 26 anni in un secondo. Tante belle soddisfazioni e miliardi di esperienze diverse, ma il mio cuore aveva sempre un battito più forte: il sogno di scrivere anche per gli altri non mi faceva più dormire la notte. Così ho deciso di smettere di fare la modella. Mio padre, figuriamoci, era super felice. La storia racconta che a 28 anni ho pubblicato il mio primo libro: “Luce nel buio, la storia Clo”.  La prima volta che ho avuto tra le mani il mio libro ho sentito un tremore alla schiena, mi sono voltata, mio padre non c’era più, partito per quel mondo da cui non c’è ritorno: era morto di malaria un lunedì mattino, 4 mesi prima. Ma in quell’ attimo ho sentito la sua presenza e sono certa del fatto che fosse  lì con me.  Solo chi ha perso una persona cara sa quanto vuoto lascia  e quanto, quanto silenzio … un silenzio assordante. Sapete, a volte chiudo gli occhi e cerco di ripensare  alla sua voce. Scoppio a piangere, perché faccio fatica a ricordarmi il suono che aveva! Com’è possibile? Mi domando: ho trascorso 28 anni della mia vita a sentirla ed ora, che sono solo 5 anni che non c’è più , faccio fatica a ricordarla!?Mi viene un nervoso che non vi dico! Eppure la vita è così … forse perché dentro di noi abbiamo bisogno di dimenticare per guarire, per tornare a vivere ad essere almeno un po’ felici … L’aver scritto il primo libro mi ha aperto molte porte importanti, come quella del giornale della mia città e la collaborazione con una radio. Ma una parte di me non aveva ancora accantonato del tutto il mondo della moda. Ho un’anima divisa tra scrittura e moda e per questo ho iniziato a lavorare come venditrice in uno showroom. Sono passata, un po’stranita, oltre alla passerella per cercare i prodotti più belli senza però indossarli . Sono stati anni formativi importanti che mi hanno fatto acquisire delle conoscenze fondamentali … E nel periodo in cui ho ricominciato a vivere in quel settore, che se non lavori mille ore a settimana vuol dire che non ci sei dentro del tutto, mi sono innamorata  e dopo non appena un anno ero incinta. Era giunto il momento di fermarmi di nuovo, di pensare alla mia bambina ed è per questo che sono tornata a scrivere. Chissà cosa avrebbe detto mio padre nel vedermi pubblicare anche un secondo libro: “Un passo indietro”. Il titolo è stato scelto proprio perché ho avuto la fortuna di potermi fermare e ne ho approfittato per riflettere. L’impressione che ne è scaturita è  che stiamo vivendo un periodo di totale confusione e paura . Credo fortemente che avremmo bisogno tutti  di fare un passo indietro per tornare a farne mille in avanti. Il libro è uscito tre mesi fa e posso ritenermi soddisfatta. Ma prima del libro è nato il mio blog: il primo post l’ ho pubblicato ad ottobre 2013 e così  sono riuscita a legare insieme le mie due più grandi passioni. Spesso mi chiedete qual è il segreto perché un blog funzioni. Nessun segreto, sono cresciuta nel mondo della moda e ho imparato a scrivere articoli veri e propri, mandando giù  qualche boccone amaro per crearmi l’esperienza. Credo che mio padre oggi sarebbe entusiasta del mio sito e di tutte le persone che ne fanno parte …  Nel mio cuore rimane un sogno che so non vedrò mai realizzato:  mia figlia in braccio di mio padre. Ognuno di noi ha sogni irrealizzabili … Cercherò con tutto il cuore di essere un genitore capace, per aiutare mia figlia a trovare la sua strada nel mondo, come mio padre ha fatto per me … Auguri papà, ovunque tu sia e grazie di tutto … forse non ricorderò più la tua voce, ma non potrò mai dimenticare i tuoi occhi limpidi che mi hanno trasmesso tanta forza e coraggio. Ti voglio bene ! Auguri a tutti i papà del mondo e soprattutto al papà di Ginevra.

Hey….peek-a-boo! How are you? Today is a special day for me. It is father’s day and I shiver just thinking about the word “father”. The father figure has a fundamental role for every person, I had a great one and I’ve met many of amazing ones.I remember a smile, when I started modeling at 15 years old. I grew up in an extremely bourgeois family where my dad would have expected to see me with a degree and then married to a super strict man. Instead, I really couldn’t see myself married at all, especially with a strict man, so I did it my way and I started working super early.I recall some brief moments of those years: my suitcase was always ready. I loved what I was doing. It was a dynamic job that my dad probably never really accepted, not even after realizing that it was something serious and I was making a lot of money! In my heart though, my passion was different: I loved writing! I remember one time he told me: “if writing is what you want to do in your life, you have to write, I’ve always seen you writing, like this you are only wasting your time!”. But when you work in the fashion you are constantly in a rush an too busy to understand that tie flies, and in a second I was 26. A lot of great satisfactions and tons of different experiences, but my heart always had a stronger beat: my dream of writing also for the others wouldn’t let me sleep at night. So I decided to stop modeling. My dad, of course, was super happy. The story tells that, when I was 28, I published my first book: “Light in the dark, the story of Clo”. The first time I held my book I felt a shiver running down my spine, I turned around, my father wasn’t there anymore, he had left for that world nobody comes back from: he died of malaria on a Monday morning, 4 months earlier. But in that moment I felt his presence and I am sure that he was right there next to me. Only those who have lost a loved one know how big is the sense of emptiness and how much is the silence that remains…a deafening silence. You know, sometimes I close my eyes and I try to think about his voice. I burst into tears because it’s hard to remember how it sounded! How isitpossible? I wonder: I spent 28 years of my life listening to it and now, after only 5 years he is gone, I can’t remember it!? It makes me so mad!  Yet, this is life… maybe it’s because inside we need to forget to be able to heal, in order to live again and be at least a little happy… writing my first book opened up many important paths for me, like the one to my city’s newspaper and the collaboration with a radio station.A part of me didn’t completely put aside the fashion world yet. My soul is split between writing and fashion and for that I started working as a seller in a showroom.I went, a little dazed, beyond the runway, looking for the best products without wearing them. In those years I’ve grown up and acquired some very important pieces of knowledge…and during the period I was back to that field, where if you don’t work at least a thousand hours a week then you’re not totally into it, I fell in love, and after a year I was pregnant.It was time for me to stop again, to think about my baby girl and that’s why I went back to writing. I wonder what my dad would have said watching me publishing a second book: “A step back”. The title was chosen exactly because I was so lucky I had the chance to stop and reflect. The impression I had is that we are going through a moment of total confusion and fear. I strongly believe every one of us should just take a step back in order to be able to take a thousand steps ahead.  The book came out three months ago and I can say I am quite satisfied.But before my book was out, my blog was: the first post was posted in October 2013 and I was finally able to combine my two biggest passions. I get asked pretty often what is the secret to make a blog a success. No secrets, I grew up in the world of fashion and I learnt how to write real articles, also swallowing some bitter pills along the way, to get some experience.I think my dad would be proud of my website and of all the people who are part of it… In my heart there’s still I dream that I know will never come true: seeing my daughter in my dad’s arms. Every one of us have a dream that will never come true… I will try my best to be a good parent, to help my daughter finding her path in the world, like my dad did with me… Happy father’s day dad, wherever you are, and thanks for all… I may no longer remember your voice, but I will never forget your clear eyes that gave me so much strength and bravery. I love you! Happy father’s day to all the fathers in the world, most of all to Ginevra’s dad.